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Domenica 29 settembre dalle 8.00 alle 20.00

Espropriazioni: domande frequenti

Domande frequenti dei cittadini rispetto ai temi dell'espropriazione.

Quando una pubblica amministrazione può procedere all’espropriazione di beni?

L’espropriazione di beni di proprietà privata è possibile quando la pubblica amministrazione deve realizzare degli interventi di pubblico interesse purché tale interesse venga dichiarato nelle forme di legge e ai proprietari sia offerta una congrua indennità, tale disposizione è valida anche per gli interventi da parte di privati.

Da quali norme proviene il potere di esproprio?

Il potere di espropriare è riconosciuto dall’art 42 della Costituzione, che dopo aver affermato che la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, stabilisce che essa può, nei casi previsti e salvo indennizzo, essere espropriata per motivi di interesse generale. Il Codice Civile all’art 834 dispone che nessuno può essere espropriato se non per causa di pubblico interesse, legalmente dichiarata, e contro il pagamento di una giusta indennità, questo potere e le modalità di attuazione sono ovviamente altresì definiti dal Dpr 327/2001.

Quali sono i presupposti inderogabili per poter espropriare?

L’art 8 del Dpr 327/2001 dispone che il Decreto d’Esproprio può essere emanato quando sul bene da espropriare sia stato apposto il vincolo preordinato all’esproprio, sia stata dichiarata la pubblica utilità e sia stata determinata l’indennità.

Quando un proprietario può presentare le proprie osservazioni relative ad un progetto?

Ai sensi dell’art 16 del Dpr 327/2001, ai proprietari delle aree è inviato l’avviso di avvio del procedimento e del deposito dello schema di progetto definitivo presso l’ufficio competente.

Il proprietario può formulare osservazioni, nel termine di 30 giorni dalla notifica, della comunicazione o dalla pubblicazione dell’avviso, successivamente in sede di approvazione del progetto definitivo, viene comunicato al proprietario interessato, quanto è stato deciso rispetto alle sue osservazioni.

Come si determina l’indennità di esproprio per un area NON EDIFICABILE?

Ai sensi dell’art 40 del Dpr 327/2001, secondo quanto sopravvissuto dopo la Sentenza n. 181/2011 della Corte Costituzionale.

Per le aree effettivamente coltivate, l’indennità di esproprio, è determinata in base al criterio del valore agricolo effettivo, tenendo conto delle colture effettivamente praticate e del valore dei manufatti edilizi legittimamente realizzati anche in relazione all’esercizio dell’azienda agricola.

Al proprietario coltivatore diretto o imprenditore agricolo spetta un indennità aggiuntiva pari al Vam della coltura praticata (comma 4).

Per le aree non coltivate ( destinazione a verde pubblico, impiantistica sportiva, parcheggi etc.), l’indennità deve essere determinata in base al valore venale.

Come si determina l’indennità di esproprio per un area EDIFICABILE?

Ai sensi dell’art 37 del Dpr 327/2001, l’indennità di esproprio in via provvisoria, per un area  edificabile, viene determinata in misura al valore venale (di mercato) del bene, Il valore è aumentato del 10% nei casi in cui è stato concluso l’accordo di cessione.

Come si determina l’indennità di esproprio per un area legittimamente EDIFICATA?

Solitamente sono fabbricati, con varia destinazione, o porzioni e le loro pertinenze, l’art 38 del Dpr 327/2001 stabilisce che l’indennizzo è commisurato al valore venale dello stesso, solo se legittimamente edificato.

Come si determina l’indennità per un area oggetto di SERVITU’?

L’art 44 del Dpr 327/2001 si limita a stabilire che è dovuta un indennità senza indicare in maniera approfondita le modalità per la determinazione della stessa, si è consolidata la prassi per cui l’indennità è in percentuale rispetto l’indennità d’esproprio, secondo la “pesantezza” dei vincoli imposti sul fondo.

Quali sono i criteri per determinare la vocazione dell’area ai fini dell’indennità?

Un area è da considerare edificabile quando sussistono le possibilità legali (situazione urbanistica) ed effettive (morfologia, presenza di opere di urbanizzazione primaria*), in caso contrario la stessa è da considerarsi non edificabile, come indicato all’art 37 del Dpr 327/2001.

* sono da considerarsi strade, parcheggi, fognature, reti idrica, elettrica, gas, telecomunicazioni, verde attrezzato., pubblica illuminazione.

Cosa succede se non accetto l’indennità d’esproprio (cosiddetta provvisoria) ?

La determinazione definitiva dell’indennità compete allora, in prima fase, alla Commissione Provinciale Espropri o, su richiesta entro 30 giorni dalla notifica, al collegio formato da una terna di tecnici, ai sensi dell’art 21 del Dpr 327/2001; in seconda fase, qualora non si accetti questa indennità è possibile ricorrere presso la Corte di Appello competente che rappresenta l’ultimo grado di giudizio relativamente all’indennizzo.

Area e Ufficio di riferimento

Espropri

Si occupa delle procedure espropriative di immobili e dei diritti relativi, necessarie per l’esecuzione di opere pubbliche e/o di pubblica utilità…

Ultimo aggiornamento
12/10/2020, 16:31