Richiesta utilizzo sala don Ticozzi
Richiesta utilizzo sala don TicozziStruttura disponibile per spettacoli, incontri, convegni.
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La Provincia di Lecco è proprietaria della sala don Ticozzi in via Ongania 4 a Lecco, uno spazio polifunzionale con circa 250 posti a sedere, accessibile a disabili, idonea a molteplici utilizzi: dispone di un ampio palco per rappresentazioni teatrali, oltre a ospitare manifestazioni, conferenze, convegni e iniziative pubbliche rivolte alla cittadinanza, organizzate sia dalla Provincia di Lecco sia da enti e società terze.
I dati di utilizzo hanno segnato un costante aumento, segno di un sempre maggiore riconoscimento come luogo di incontro e partecipazione alla vita sociale e culturale del territorio lecchese.
Gli utilizzi nel 2024 sono stati oltre 170, circa 50 in più rispetto all’anno precedente e da inizio 2025 si registrano già un’ottantina di fruizioni, principalmente da parte di enti e associazioni (40%), scuole (40%) o privati (20%).
I soggetti interessati possono presentare richiesta anche attraverso il portale istanze on line dal sito della Provincia di Lecco, sul quale sono presenti anche tutte le informazioni relative alle modalità di gestione, alle condizioni di utilizzo e ai costi della sala.
Gli uffici provinciali provvedono alla gestione della sala, garantendo ricezione e gestione delle prenotazioni, allestimenti, attrezzature e servizi vari. L’apertura e la chiusura della sala, la conduzione e l’assistenza degli impianti tecnici e tecnologici sono affidati a un soggetto esterno tramite procedura a evidenza pubblica.
L’immobile in cui è ubicata la sala è stato costruito nei primi anni ’30 e alla fine degli anni ’90 la sala è stata oggetto di interventi di adeguamento tecnico-funzionale e impiantistico da parte della Provincia di Lecco per restituire all’uso dell’intera collettività una struttura pubblica rimasta inattiva per molto tempo.
La sala prende il nome da don Giovanni Ticozzi (Pasturo 1897 – Lecco 1958), sacerdote, educatore e partigiano. Figura centrale per la Lecco del Novecento, insegnante e preside del Liceo Classico “Alessandro Manzoni”, molto apprezzato per la passione con cui trasmetteva la cultura classica e la storia dell’arte. Durante la Resistenza fu presidente del Comitato di liberazione nazionale lecchese e nel dopoguerra fondò il Centro di cultura, promuovendo così la rinascita culturale della città. Intellettuale libero, generoso e tollerante, fu animato da profondi interessi sociali, politici e culturali. Il suo insegnamento e la sua ricca personalità hanno lasciato un ricordo indelebile nel territorio.
Struttura disponibile per spettacoli, incontri, convegni.
Ultimo aggiornamento
26/06/2025, 15:25