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Mercato del lavoro lecchese: report sul secondo semestre 2023

Cala l’occupazione, ma il sistema tiene.

Data: 20 Marzo 2024

lavoro by Scott Graham su Unsplash

È stato pubblicato il Report 43 dell’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro, che rappresenta la sesta edizione dei rapporti semestrali dedicati all’analisi delle comunicazioni obbligatorie (Cob) di assunzione, cessazione, proroga e trasformazione di rapporti contrattuali che vengono effettuate dai datori di lavoro e pervengono ai Centri per l’impiego di Lecco e Merate.

I dati relativi al 2° semestre 2023 evidenziano una leggera flessione del mercato del lavoro locale, dopo un primo semestre che era stato positivo: le circa 22.500 mila attivazioni di contratto avvenute negli ultimi sei mesi dell’anno scorso, in significativo aumento rispetto al primo semestre, è tuttavia accompagnato da un consistente aumento delle cessazioni, che arrivano a sfiorare quota 23.000, per un saldo negativo di 482 unità.

Questo dato contrasta con quello del precedente semestre gennaio-giugno 2023, in cui il saldo era positivo di 717 unità, ma se confrontato con il 2° semestre del 2022 risulta quasi dimezzata la differenza tra attivazioni e cessazioni di contratto, evidenziando un miglioramento.

Nel 2° semestre del 2023 si evidenzia una significativa dinamica delle proroghe e delle trasformazioni di contratto: le prime riprendono quota, dopo una leggera flessione, attestandosi a quasi 6.000 unità, mettendo in luce una tendenza dei datori di lavoro a mantenere i rapporti esistenti. Le seconde, pur registrando una diminuzione rispetto al picco del 1° semestre 2023, mantengono comunque una presenza robusta (2.624 unità), sottolineando una tendenza alla stabilizzazione occupazionale con 1.850 trasformazioni da contratti a termine a contratti a tempo indeterminato.

Il fenomeno delle proroghe e delle trasformazioni di contratto si conferma un aspetto assai significativo per misurare la dinamicità del mercato: in un semestre come quello in esame, in cui le attivazioni risultano in calo rispetto ai due semestri precedenti e il saldo è negativo, l’andamento di proroghe e trasformazioni introduce qualche elemento più confortante di tenuta del mercato del lavoro.

Per quanto concerne le tipologie contrattuali si osservano variazioni significative rispetto ai semestri precedenti.

I contratti a tempo determinato si confermano la modalità più utilizzata nei rapporti di lavoro attivati nel 2° semestre 2023 con 11.904 contratti, pari al 53% del totale, e in particolare, quelli con orario ridotto rappresentano il 33,8%, costituendo più di un terzo di questa tipologia di impiego.

I contratti di somministrazione risultano in diminuzione (-14% rispetto al semestre precedente e -29% rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente), mentre si registra un incremento dei contratti a tempo indeterminato, che si attestano a 4.648 unità, pur rappresentando solamente il 20,7% del totale delle attivazioni.

I contratti di apprendistato mostrano un incremento nel 2° semestre del 2023, tornando a superare le 800 unità, che equivalgono al 3,6% del totale delle attivazioni contrattuali, in linea con la quota percentuale media rilevata in serie storica negli ultimi semestri (3,7%).

Un’ultima considerazione riguarda i contratti di collaborazione coordinata e continuativa, che confermano la consueta stagionalità (che li vede aumentare in corrispondenza del 2° semestre dell’anno), attestandosi però su una cifra record (2.172), in conseguenza della recente riforma dello sport.

A livello di settori economici esaminati, il comparto degli “altri servizi” è l’unico ad evidenziare un saldo molto positivo (pari a 2.136 attivazioni in più rispetto alle cessazioni), oltre il doppio del valore dello stesso semestre dell’anno precedente.

Per l’industria si osserva un saldo negativo (-1.265) accompagnato, inoltre, da una diminuzione del numero di attivazioni rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente (-14,8%): un calo che emerge, in particolare, nel settore metallurgico, dove si registra un saldo negativo di 487 unità.

Anche agricoltura e costruzioni mostrano un trend negativo rispetto allo stesso semestre 2022, tuttavia i valori più negativi restano appannaggio del turismo: pur tenendo conto della stagionalità (che porta come conseguenza a un aumento fisiologico delle cessazioni di contratto nella seconda parte dell’anno), si tratta del secondo settore con il saldo più negativo nel 2° semestre 2023 (seppur in linea con i dati registrati un anno prima).

A livello territoriale emergono alcune peculiarità: il distretto di Lecco fa registrare un saldo positivo (+413), mentre risultano negativi quello di Merate (seppur poco rilevante in termini assoluti: -83), e, soprattutto, quello di Bellano, che evidenzia un differenziale negativo di 812 unità, ma quest’ultimo dato sottolinea la spiccata vocazione turistica dell’area di Bellano, che ha generato saldi fortemente positivi nella prima metà del 2023.

Il segmento delle donne e quello dei giovani continuano a essere protagonisti di oltre il 40% delle attivazioni (rispettivamente il 49,2% e il 42%), ma con differenze rilevanti in termini settoriali (le donne sono più impiegate nel settore “altri servizi”) e di tipologie contrattuali (apprendistato per gli under 30).

Il Consigliere provinciale delegato al Centro per l’impiego Carlo Malugani commenta: “I dati positivi emersi per i contratti a tempo indeterminato evidenziano una volontà di stabilizzazione da parte delle aziende. È necessario prestare attenzione ai dati occupazionali negativi del settore dell’industria, che rappresenta il settore produttivo trainante del nostro territorio. Per quanto di competenza, la Provincia di Lecco sta definendo con i partner territoriali una serie di iniziative volte ad attrarre e formare nuovo personale qualificato”.

Report 43

Ultimo aggiornamento
20/03/2024, 10:06