La Commissione per le Pari Opportunità
LA COMMISSIONE PER LE PARI OPPORTUNITA’ DELLA PROVINCIA DI LECCO
La Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna è un organismo che si propone di favorire la realizzazione di azioni positive a favore delle donne, il sostegno di effettive situazioni di parità tra uomo e donna in tutti gli aspetti della vita e in particolare del lavoro, dei servizi, della cultura, delle istituzioni, dell’educazione e della formazione.
Le finalità, la composizione e il suo funzionamento sono disciplinati da apposito Regolamento approvato dal Consiglio Provinciale.
COSA FA
La Commissione provinciale promuove iniziative dette “azioni positive” perché tendono a diffondere e valorizzare la cultura della parità nel rispetto delle differenze, colmando il divario tra ciò che la Costituzione e le leggi prescrivono e quanto viene socialmente realizzato.
In particolare concorre a promuovere, in collaborazione con i diversi Settori provinciali, proposte e progetti tesi a:
- promuovere e diffondere una cultura improntata al pieno rispetto della dignità della persona, partendo dalle giovani generazioni allo scopo di favorire mutamenti sotto l’aspetto culturale;
- sostenere la situazione lavorativa delle donne, attraverso la riduzione delle discriminazioni nei percorsi professionali e di carriera, nella retribuzione, nei miglioramenti delle condizioni di lavoro;
- accrescere l’accessibilità delle donne al mercato del lavoro ed alla formazione, mediante l’adattamento dell’offerta d’impiego, l’orientamento scolastico e professionale;
- promuovere una politica di conciliazione della vita lavorativa e familiare attraverso la redistribuzione del lavoro di cura tra uomo e donna e la creazione di una rete efficiente di servizi;
- incoraggiare la partecipazione delle donne alla creazione d’impresa, di lavoro autonomo e di reti;
- migliorare la qualità della vita attraverso la revisione del piano degli orari e dei tempi delle città;
- contrastare la cultura della sopraffazione sia costruendo una rete di servizi e di solidarietà volti alla tutela dal maltrattamento e dalla violenza in famiglia e nelle relazioni sociali sia sollecitando norme sempre più efficaci in tal senso;
- favorire per tutte le donne l’acquisizione di competenze per l’accesso all’informazione , verso la consapevolezza e l’esercizio dei propri diritti;
- sostenere iniziative atte a promuovere una partecipazione equilibrata di donne e uomini ai processi decisionali.
COM’ E’ COSTITUITA
La nomina della Commissione avviene a seguito dell’acquisizione delle designazioni formulate formalmente dalle categorie, associazioni ed enti esistenti sul territorio di cui all’art. 2 del citato regolamento, ed è composta da:
- tre rappresentanti designati dai Capigruppo consiliari in seno al Consiglio Provinciale, di cui uno espressione della minoranza;
- un/una rappresentante delle categorie più rappresentative nel campo economico, sindacale, delle professioni, che presenti la propria proposta di designazione;
- un/una rappresentante per ogni Associazione femminile e organismo del territorio provinciale iscritti all’ “Albo Regionale delle Associazioni, movimenti e organizzazioni delle donne”, che presenti la propria proposta di designazione
- un/una rappresentante per ogni Associazione familiare del territorio provinciale iscritta nel “Registro Regionale Associazioni di Solidarietà Familiare”, che presenti la propria proposta di designazione e che non sia già iscritta all’Albo di cui al punto precedente
- un/una rappresentante dell’ASL di Lecco
- un/una dell’Azienda Ospedaliera di Lecco
- un/una rappresentante del Politecnico di Lecco
- il/la Consigliere provinciale di parità nominato/a, ai sensi della Legge 125/’91, dal Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale.
Il/la Presidente e il/la Vice Presidente della Commissione sono scelti tra i tre rappresentanti designati dai Capigruppo in seno al Consiglio Provinciale.
DOVE E COME OPERA
Ha sede presso il Servizio Affari Generali della Provincia di Lecco, in piazza Lega Lombarda 4.
Si riunisce mediamente 4 volte all’ anno e secondo il regolamento interno può costituirsi in gruppi di lavoro aperti anche a componenti esterni/e, con modalità funzionali all’ arricchimento delle proposte da discutere.