Consiglio provinciale

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TERZO REPORT DELL’OSSERVATORIO PROVINCIALE MERCATO DEL LAVORO

Data: 28 Settembre 2010

I deboli e controversi segnali di ripresa registrati nel primo semestre 2010 hanno avuto un impatto marginale sul mercato del lavoro e sui livelli occupazionali per i quali permangono elementi di difficoltà evidenziati dalla quasi totalità degli indicatori. Anche le previsioni relative a fine anno segnalano tendenze poco positive per l’occupazione.

Secondo gli ultimi dati SMAIL (Sistema di Monitoraggio Annuale delle Imprese e del Lavoro) della Camera di Commercio e le previsioni dell’Indagine Excelsior (realizzata da Unioncamere Nazionale e dal Ministero del Lavoro in collaborazione con gli Uffici Studi delle Camere di Commercio) si stima che, a fine 2010, il calo complessivo degli occupati dipendenti della provincia di Lecco rispetto al periodo pre-crisi (fine 2007) sarà di circa 2.400 lavoratori (-2,1%). Sulla base dei dati disponibili il tasso di disoccupazione provinciale, pari al 4,5% per il 2009, dovrebbe aver già superato a giugno il 5,2%.

Il dato ulteriormente preoccupante è che, alla crisi del settore manifatturiero (-2% il calo previsto nel 2010) e delle costruzioni (-2,9% la diminuzione attesa nel 2010), si sta affiancando quella di alcuni comparti anche del settore dei servizi (nel primo semestre 2010 gli avviamenti di questo settore sono calati del 21,3% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno) con un sensibile aumento del ricorso agli ammortizzatori sociali e con alcuni segnali di ridimensionamento del personale occupato. Alla fine del 2010 ci si attende un calo dei lavoratori del terziario lecchese pari allo 0,9%.

Nel flusso delle assunzioni, in crescita dell’1,7% nel primo semestre di quest’anno rispetto allo stesso semestre dell’anno scorso, si amplia la quota dei contratti “flessibili” (salgono, in particolare, i contratti a tempo determinato, 41,5% dei nuovi avviamenti, e quelli di somministrazione la cui quota sul totale si attesta al 22,5%) a scapito di quelli più stabili a tempo indeterminato pari, nel primo semestre 2010, solo al 23%. Inoltre aumentano anche le cessazioni (+3%) e, pur rimanendo positivo, il saldo passa da 2.238 a 2.103 unità (-6%).

Alla flessione della CIG ordinaria (-33,5% nei primi sette mesi dell’anno) si contrappone un sensibile incremento della CIG straordinaria (5,8 volte superiore al periodo gennaio-luglio 2009; Lecco si posiziona al quinto posto regionale per rapporto tra cassa integrazione straordinaria e ordinaria) e della CIG in deroga (nei primi sette mesi vi hanno fatto ricorso oltre 800 imprese, a fronte di 1.100 imprese dell’intero anno 2009, e le ore sono quadruplicate).

Confronto semestrale negativo anche per quanto riguarda i lavoratori in mobilità, che sfiorano nei primi sei mesi dell’anno le 1.000 unità (soprattutto uomini, 65,7% del totale).

Un ulteriore dato preoccupante, e in salita rispetto al primo trimestre di quest’anno, è che per 1 ora effettivamente lavorata, le ore di cassa integrazione sono 10.

L’Assessore allo Sviluppo Economico della Provincia di Lecco Fabio Dadati, rileva che, dalla lettura dei dati, emerge una situazione sostanzialmente non differente da quella relativa al 2009: “Se da un lato si registra un leggero aumento del fatturato e degli ordinativi delle imprese, è necessario provvedere al sostegno della occupazione, attraverso interventi diretti alle imprese per rilanciare in misura maggiore la produzione. Pertanto, la produzione dovrà ancora aumentare in misura significativa, per garantire la stabilità economica alle imprese e per consentire conseguentemente un aumento delle assunzioni e dei contratti di tipo stabile”.

“Non bisogna abbassare la guardia – puntualizza il Presidente della Camera di Commercio di Lecco Vico Valassi – il dato occupazionale resta, insieme alla necessità di consolidare la crescita per tornare al più presto ai livelli pre-crisi, l’elemento di maggior criticità. La vera ricchezza di questo territorio è il suo capitale umano, il patrimonio di competenze tecniche e saperi specialistici delle nostre imprese: persone che animano la sperimentazione e la realizzazione di processi innovativi. La formazione, l’aggiornamento professionale, il dialogo tra scuola, università e imprese anche in chiave di trasferimento tecnologico sono leve fondamentali per crescere e competere”.

Dati più confortanti riguardano invece il lavoro autonomo e imprenditoriale con un flusso di nuove iscrizioni ai registri camerali in aumento rispetto al 2009 (nei primi sei mesi da 954 a 999), mentre diminuiscono le cessazioni (da 1.039 a 926); pertanto il saldo passa da -85 del primo semestre 2009 al +73 del 2009. Tuttavia va considerato che in molti casi l’attività autonoma coincide con l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali in molti casi a carattere individuale (Lecco si posiziona al penultimo posto, davanti a Sondrio, per variazione delle imprese attive con la forma giuridica di “società e altre forme” rispetto a fine giugno 2009, con un +0,11%). Rispetto a fine marzo 2010 il numero complessivo delle imprese attive è aumentato dello 0,6% (primario +0,3%, industria +1,1% e terziario +0,3%); tuttavia, a livello tendenziale, il numero delle aziende attive è rimasto pressoché invariato (-0,1%).

Il report presenta, infine, un focus sui diplomati nel 2008 in provincia di Lecco (indagine svolta dalla Provincia) da cui emerge l’elevata propensione degli studenti lecchesi a proseguire negli studi universitari (73% dei diplomati) e che solo il 5% dei neo-diplomati è tuttora in cerca di lavoro.

Il Presidente di Network Occupazione Paolo Galbiaticommenta: “Mi preme soffermarmi sulle pagine dedicate ai Focus, che di volta in volta permettono di evidenziare in modo sintetico, ma significativo, tematiche attuali e d’interesse per meglio puntualizzare i vari aspetti e andamenti del mondo del lavoro. In particolare i Focus vengono suggeriti dai componenti dell’Osservatorio Economico del Mercato del Lavoro e costituiscono spunti d’approfondimento, fornendo indicatori utili a intuire le tendenze di cui devono tener conto gli interlocutori istituzionali, cosi come le forze economiche e le rappresentanze associative e sindacali del territorio. Il Report periodico si consolida nel tempo come un valido strumento, in continuo perfezionamento, grazie alla sinergia fra Provincia di Lecco, Camera di Commercio e Network Occupazione, che ne hanno permesso la creazione e ne seguono l’evoluzione per consentire il suo utilizzo ai soggetti interessati in quanto interlocutori delle aziende o interfaccia dei lavoratori e quindi utile panoramica al loro orientamento”.

Lecco, 28 Settembre 2010

Ultimo aggiornamento
25/06/2020, 22:21